Illustrazione Self Compassion. Durante un capriccio in pubblico la Self Compassion ci permette di ricaricare le batterie a livello emotivo: possiamo così avere più chiarezza ed agire in modo efficace.
Self Compassion durante un capriccio in pubblico
I capricci non esistono
I capricci non esistono, ma esistono i bisogni. I bisogni del bambino. Di sperimentare, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie emozioni molto forti. E poi, i bisogni del genitore. Di tutelarlo da azioni che potrebbero nuocere alla sua salute. Ma anche di fare commissioni, di arrivare in orario, di non fare brutte figure in pubblico.
Noi tutti conosciamo, come genitori, la terribile sensazione che si prova quando si viene colti da un’esplosione emotiva del proprio bambino, in un luogo pubblico, sotto gli sguardi di tutti.
Diciamocelo. Per un genitore è questa la situazione più difficile in assoluto. Quando non siamo a casa, siamo stanchi. Magari perchè prima abbiamo lavorato. O forse perchè siamo sottoposti a vincoli di tempo, oppure sotto sforzo fisico per portare in braccio un bambino, portare le borse, portare piccole biciclette o monopattini da un posto all’altro.
La situazione è già predisposta per non finire bene. Facciamo di tutto e ci auguriamo che il nostro bimbo non esploda. Non proprio qui. Non proprio in questo momento… Ma ecco che succede. Siamo di nuovo di fronte ad un onda di rabbia, pianti, urla e calci in un luogo pubblico. Le persone intorno si voltano. Le persone che non hanno figli. Ci giudicano. Il loro sguardo ci chiede: ma perchè non fai qualcosa? Ma noi restiamo fermi. Perchè sappiamo bene che niente avrà effetto. Rassegnazione. Vorremmo solo scappare, ma non possiamo.
I minuti si allungano sembrando ore. La commessa non ci ha ancora dato il resto. La fila non è ancora andata avanti. Allora ci arrendiamo ed ecco che facciamo finalmente qualcosa. Ci arrabbiamo anche noi cercando in tutti i modi di costringere il bimbo a smetterla. E poi, appena dopo, senso di colpa.
Sembra una catena di eventi non modificabile. Una catena che porta al fallimento. Irrimediabilmente.
Ci dicono tutti che dobbiamo accogliere le emozioni dei bambini. Ci dicono che non siamo ancora convinti, che le sgridate non funzionino. Ma io sono sicura di una cosa. Tutti i genitori vogliono accogliere. Il problema è che non sempre ci riescono. Non hanno bisogno di essere persuasi. Hanno bisogno di strumenti, attraverso cui possano ottenere la capacità di farlo, di accogliere.
Cos’è la Self Compassion
Kristin Neff 1 ha dedicato gli ultimi 10 anni della sua carriera allo studio dei benefici della Self Compassion sulla salute, e lavora progettando interventi per aiutare le persone ad essere più compassionevoli verso se stesse. Ecco come definisce questa qualità.
La self-compassion, o compassione verso se stessi non è differente dalla compassione verso gli altri. È quindi una qualità che include l’essere aperti e sensibili verso le proprie sofferenze, provando sentimenti di cura e di gentilezza verso se stessi, assumendo un atteggiamento di comprensione e non giudicante verso le proprie inadeguatezze e i propri fallimenti e riconoscendo che la propria esperienza è parte della comune esperienza umana *(Neff, 2003).
Pensiamo a cosa significa provare compassione per gli altri
Per prima cosa occorre accorgersi che qualcuno sta soffrendo. Poi entriamo in sintonia con la persona che sta soffrendo ( compassione = sentire con ) provando sentimenti di calore, cura, e desiderio di alleviare la sofferenza dell’altro. Avere compassione significa quindi offrire compassione e gentilezza quando gli altri falliscono o fanno errori, invece di giudicarli male.
Infine, quando sentiamo compassione per l’altro – diversamente da sentire pietà -, significa che comprendiamo che sofferenza, fallimento ed imperfezione sono parte dell’esperienza umana e vengono quindi condivisi da tutti noi.
Allo stesso modo dovremmo avere compassione verso noi stessi. Vale a dire essere gentili e comprensivi quando le cose non vanno come vorremmo, invece di giudicarci e criticarci duramente per le nostre inadeguatezze o carenze. Dopo tutto, chi ha mai detto che dobbiamo essere perfetti?
Perchè la Self Compassion è la qualità segreta che può aiutare un genitore durante un capriccio in pubblico
Durante un capriccio in pubblico, quando arriviamo al punto di non ritorno in cui ci sentiamo sopraffatti ed impotenti e non riusciamo più a controllarci, è proprio questo l’esatto momento in cui interviene la Self Compassion.
La compassione verso noi stessi è un modo per ricaricare le batterie a livello emotivo. Anziché prosciugare le nostre energie aiutando gli altri, la self-compassion ci consente di ripristinare le nostre riserve interne, in modo da avere più energie da dare a chi ha bisogno di noi.
Kristin Neff
Durante un capriccio in pubblico, la Self Compassion ci permette di ricaricarci. Proprio quando le nostre azioni di contenimento hanno prosciugato le nostre energie, possiamo ripristinare le nostre riserve interne per valutare con chiarezza la situazione, agire in modo più efficace, essere un’ancora stabile per il nostro piccolo.
I tre ingredienti della Self Compassion
La Self Compassion può essere coltivata attraverso la pratica. Occorre riconoscere i tre ingredienti che la compongono.
1 La gentilezza che rivolgiamo a noi stessi
La pratichiamo quando accettiamo noi stessi così come siamo, offrendo empatia e comprensione quando le cose non vanno bene. In questo modo combattiamo l’autocritica, lo stress e la frustrazione che ne derivano.
2 Il senso della nostra comune umanità
Lo pratichiamo quando comprendiamo che sofferenza, fallimento ed imperfezione sono parte dell’esperienza umana e vengono quindi condivisi da tutti noi. In questo modo combattiamo l’isolamento e la solitudine che ci assale proprio nelle situazioni di magiore difficoltà.
3 La Mindfulness, o consapevolezza non giudicante
La pratichiamo quando rivolgiamo l’attenzione consapevole al nostro interno, in maniera non giudicante: possiamo così accorgerci dei nostri pensieri e sentimenti ed accettarli così come sono. La pratica della mindfulness permette di restare con una sensazione spiacevole ed allo stesso tempo considerare che tutti soffriamo in quanto umani: in questo modo la nostra mente è più spaziosa e non viene impregnata come una spugna da questi sentimenti negativi, quindi non arriva ad uno stato di saturazione. È invece più simile ad un cielo ampio, nel quale tutti i pensieri e le sensazioni – positivi e negativi – passano, appaiono e scompaiono continuamente. In questo modo combattiamo l’identificazione coi nostri pensieri e possiamo assumere una prospettiva più ampia.
Pratica per i genitori: Self Compassion durante un capriccio in pubblico
Eccoci arrivati alla pratica: da provare proprio nel momento in cui ti troverai a gestire un capriccio del tuo bambino in un luogo pubblico. Magari mentre siete in un negozio per fare delle compere, al parco giochi, oppure durante l’uscita da scuola.
Per i passaggi che ti propongo ho preso spunto dal libro Self Compassion for Parents – Nurture Your Child By Caring For Yourself, scritto da Susan M. Pollak, EdD 2 che mi ha fatto compagnia durante le vacanze dandomi tantissimi consigli utili.
La magia del tocco
Il nostro corpo risponde alla gentilezza molto più velocemente di quanto la nostra mente possa fare. Ecco perchè il miglior modo di iniziare una pratica di Self Compassion è proprio attraverso il tocco.
Sperimenta quali effetti ti fanno queste differenti forme di tocco tranquillizzante, provane di nuove e trova quale funziona meglio per te.
- Mano sul cuore
- Due mani sulla zona del cuore
- Una mano sul cuore, una sulla pancia
- Entrambe le mani sulla pancia
- Mano sulla guancia
- Viso tra le mani
- Carezza le tue braccia
- Incrocia le braccia e datti una stretta
- Una mano tiene l’altra
Poi, sperimenta il tocco con il tuo bambino, in un momento di calma.
Aspetta che sia disponibile a fare queste prove, in caso contrario riproponi la pratica in un altro momento.
Mostragli i vari tipi di tocco e sperimentate insieme per trovare quello che preferisce. Puoi anche prendere una bambola o un pupazzo che rispecchierà i movimenti rendendo il tutto più giocoso.
Un balsamo rigenerante nel vivo di un capriccio
Il tuo bambino sta avendo un’esplosione di rabbia. Non vuole sentire ragioni, piange, si dimena e si butta per terra urlando con tutte le forze.
Hai già provato tutte le strategie che conosci per calmarlo, o almeno per cercare di spostarti da quel luogo aperto, in cui tutti ora ti stanno guardando storto. Magari capita anche il commento non voluto…
Ed ecco che succede di nuovo. Senti il calore salire sul tuo viso e senti che stai per esplodere anche tu.
Pratica
- Prendi in braccio il tuo bambino, anche mentre si agita e urla, tienilo stretto.
- Con il tono di voce più confortante che riesci a produrre, inizia dando un nome alle emozioni: “si, piccolo, lo capisco. È brutto, molto molto brutto.”
- Se è possibile, spostatevi lontano dal luogo in cui tutto si è scatenato.
- Metti in pratica il tocco che avete provato insieme in precedenza. Non avete avuto tempo di farlo? Nessun problema, prova mettendo semplicemente una mano sul suo petto, una mano sul pancino.
- Sempre con voce dolce e tranquilla, aiuta il tuo piccolo a dare un nome a ciò che sta provando. “Si, sei molto arrabbiato. Certo, è difficile, proprio insopportabile, l’ho capito.”
- “Alcune volte perdiamo la calma. Non è facile.”
- “È tutto ok, sono qui con te, ti voglio bene.”
- Magari metti una mano sul tuo cuore se puoi. Anche tu puoi dare un nome a ciò che stai provando.
- Continua a provare a mantenere questa visione, “Va tutto bene piccolo, passerà.”
- “Sono qui vicino a te, ti voglio bene.”
- Mentre tieni in braccio e culli il tuo bambino, prova a cantare la sua canzone preferita fino a che la tempesta sarà passata.
- Quando la crisi sarà finita, e sarete in salvo a casa, ed il bimbo si sarà calmato e avrà mangiato, goditi un bel bicchiere di vino. È dura la vita del genitore. ; )
In conclusione
La Self Compassion è la qualità segreta per un genitore, ed in generale per tutti i cargivers perchè costituisce la base della resilienza emotiva. Se vuoi più informazioni sulla Self Compassion, perchè è così importante, cosa ha mostrato la scienza, e come questa qualità può aiutarci quando lavoriamo da casa in presenza di bambini, visita il gruppo Facebook bubuset.
Articoli correlati
Se vuoi saperne di più, e provare altre pratiche per i momenti difficili, ti consiglio questi due articoli:
Il Fiume Del Benessere – prima parte in cui puoi provare la pratica Comprendere i comportamenti più ingestibili del tuo bambino
Il Fiume Del Benessere – seconda parte in cui puoi provare la pratica Quando il tuo bambino non accetta un limite
Note
1 https://self-compassion.org/
2 https://www.ibs.it/self-compassion-for-parents-nurture-libro-inglese-susan-m-pollak/e/9781462533091