La signora senza tempo
Non avere tempo: è un dato di fatto? Oppure in realtà è una sensazione? Ascolta questa storia.
La storia di Madame Le Rough
Poiché il tempo scorre inesorabile e nessuno riesce a fermarlo, sarò breve nel raccontarvi questa storia, cercando di non rubarvene molto. Poiché altrimenti alla fine di queste righe potreste ritrovarvi molto invecchiati, e me ne fareste una colpa. Mi rimproverereste di avervi derubato di qualche attimo della vostra vita, e non potrei biasimarvi…
Anche Madame LeRugh la pensava così, non sopportava che le cose della vita le portassero via il suo prezioso tempo.
Aveva ormai cinquant’anni, e pensava di essere troppo vicina alla morte per poter sprecare anche un singolo secondo della vita che le rimaneva.
Quindi non dormiva, perché sarebbe stato uno spreco passivo di tempo.
Mangiava pochissimo, ma soprattutto non cucinava, perché ci si impiegava troppo.
Non usciva mai di casa, perché qualunque tragitto era troppo lungo, e ogni luogo troppo distante, e lei non aveva mica tanto tempo!
Non aveva amici e non parlava con nessuno, poiché si sa che per mantenere relazioni sociali bisogna anche avere il tempo di coltivarle
Non aveva cani, gatti, né pesci, dato che è risaputo che curare un animale domestico porta via molto tempo.
Ovviamente non leggeva libri, né riviste, non guardava la televisione, non ascoltava la radio, né si dilettava in qualche particolare hobby, dato che queste sono tutte cose che fanno le persone che hanno molto tempo libero, e lei non ne aveva!
Ora, non chiedetemi come passasse le sue giornate Madame LeRugh, perché non posso saperlo.
Nessuno l’ha mai vista, nessuno ci ha mai parlato, poiché lei era sempre impegnatissima e affaccendata a liberare il suo tempo…
Non avevo tempo neanche prima di diventare mamma
La bravissima Chiara 1, che è stata la mia vicina di casa, e oggi scrive racconti e costruisce giochi in legno, mi stupì con questa storia tanti anni fa: allora non avevo bambini, la mia vita era del tutto dedicata a me stessa, ma il tempo che avevo, era comunque troppo poco.
Non avere tempo è una condizione comune
Con la fine del lock-down, quindi con il ritorno graduale alle normali attività, è una faccenda comune sentirsi non a proprio agio, come inseguiti da troppi doveri e impegni. Spesso si è ancora in smart working mentre gli appuntamenti fuori casa si moltiplicano e dobbiamo ripartire con ciò che era stato sospeso. La verità è che ogni cambiamento è anche un po’ uno sconvolgimento, e lo notiamo maggiormente proprio quando non è qualcosa iniziato da noi, ma che viene dettato dall’esterno.
Essere di fretta, nella nostra società, è diventato la norma . Quando telefoniamo a qualcuno, iniziamo con “disturbo?” oppure “è un buon momento?” spesso sentendoci rispondere “no ma figurati, dimmi”…
La fretta, oramai, la diamo per scontata. Secondo un sondaggio del Pew Research Center 2 i genitori lavoratori hanno affermato di sentirsi stressati, stanchi, di fretta, e con poco tempo a disposizione per i loro figli, gli amici, o gli hobby. Questo non è un problema individuale ma un problema sociale. Nella maggior parte dei casi, sono le donne a soffrirne di più: continuano a svolgere la maggior parte dei compiti relativi a casa e figli, in particolare gestendo la pianificazione delle giornate dei bambini, e di tutte le attività collegate ad accogliere i loro bisogni, anche quando entrambi i genitori lavorano a tempo pieno.
Quali sono le conseguenze della fretta
Questo ha un costo per noi, ma soprattutto ha un costo per i bambini.
Essere sempre di fretta può avere un’influenza negativa sul cervello infantile in via di sviluppo. Come dimostrato in alcune ricerche 3, le dimensioni e la forma del cervello possono trasformarsi in presenza di situazioni difficili: la prima infanzia può essere un momento particolarmente delicato in cui viene calibrato il sistema di risposta allo stress, con conseguenze sul benessere e sulla salute anche nell’età adulta.
Perché nessuno sembra aver tempo?
All’appareza è semplice: ci sono troppe cose da fare. Ma è veramente una questione di ore? O è un’energia nella nostra mente?
La percezione della mancanza di tempo ha luogo quando non abbiamo controllo di come lo spendiamo: ore di lavoro non negoziabili, mancanza di aiuto, non possibilità economica di delegare ciò che non riusciamo a fare.
Ci sentiamo travolti da una marea di cose da fare quando non troviamo il tempo di fare quello che veramente ci sembra importante. Il problema non è il numero di cose, ma il fatto che le varie cose sono in competizione fra loro.
Se non abbiamo controllo sui nostri doveri e non possiamo effettivamente diminuirli o eliminarli, lo abbiamo invece sulle nostre abitudini mentali.
La prima cosa quindi che possiamo fare è tener presente quali sono le cose davvero importanti per noi, e per farlo ci può essere utile l’esercizio proposto da Krizia nella Lezione del barattolo e della vita 4.
La seconda cosa che possiamo fare è prendere coscienza dei nostri pattern mentali, per poterli modellare verso un atteggiamento di maggiore calma: non serve fare le cose “di fretta” per essere veloci.
Attraverso la mindfulness, possiamo capire un pochino meglio cos’è questa sensazione di non avere tempo, che proviamo così spesso. La pratica che segue è condivisa in un’articolo su Zenhabits 5.
Non avere tempo è in realtà una sensazione: 3 pratiche per conoscerla
Tutti conosciamo la sensazione di esser di fretta, ma meno spesso ci soffermiamo a valutarla: esistono tre diverse sensazioni, tutte collegate e che si alimentano fra loro. La prossima volta che senti di non avere tempo, prova a distinguere come si compone la tua sensazione, tra le diverse individuate:
- Sentiamo di aver fretta
- Ci sentiamo in ansia
- Ci sentiamo sopraffatti
Quando ti senti affrettato
Nota questa sensazione e fermati. Nota la tua abitudine mentale di correre, slittare avanti alla cosa successiva. Non sprecare il tuo tempo con questa abitudine. Invece, prova a costruire un nuovo modello mentale: prima fai una pausa, rilassati prendendo contatto con le sensazioni nel tuo corpo, e poi concentrati sul singolo compito di fronte a te, lasciando che questo sia tutto il tuo mondo. Non preoccuparti per le attività successive, avendo fiducia che sarai in grado di gestirle in seguito. Goditi il compito che hai di fronte.
Quando ti senti ansioso
Nota questa sensazione e fermati. Nota l’abitudine della tua mente di lasciarsi trasportare dall’ansia attraverso una catena di pensieri negativi automatici e ricorrenti. Non sprecare il tuo tempo con questa abitudine. Invece, prova a costruire un nuovo modello mentale: prima fai una pausa, rilassati prendendo contatto con le sensazioni nel tuo corpo, e poi dì a te stesso che sarai in grado, come hai sempre fatto, di gestire l’incertezza di quel momento. Abbraccia l’incertezza e sorridi, rilassandoti.
Quando ti senti sopraffatto
Nota questa sensazione e fai una pausa. Nota la tua abitudine mentale di pensare a tutto ciò che devi fare e di sentire la paura di non riuscire a fare tutto. Non sprecare il tuo tempo con questa abitudine. Invece, prova a costruire un nuovo modello mentale: prima fai una pausa, rilassati prendendo contatto con le sensazioni nel tuo corpo, intraprendi un compito alla volta, respira e goditi quel compito. Fidati del fatto che sarai in grado di fare tutto ciò che devi fare e che starai bene.”
Come proteggere i bambini dalle conseguenze negative dell’aver fretta
In poche parole, per aiutare i nostri bambini nelle transizioni e nei periodi pieni di impegni, è importante innanzitutto prenderci cura delle nostre stesse emozioni. Quando abbiamo la calma dentro di noi, possiamo donarla ai più piccoli.
In conclusione
Spero che questo articolo ti sia stato utile, se si, puoi dare il tuo contributo per diffonderlo. Invialo alle persone che conosci che pensi possano trarne beneficio.
Se hai provato a fare questa pratica, puoi condividere i tuoi pensieri qui nei commenti.
Quale delle tre sensazioni provi di più e come si manifesta?
Se il tempo per te è un problema ti consiglio di leggere anche l’articolo 8 consigli per reclamare il tuo tempo
Note
- Chiara Rodeghiero, illustratrice e artista diplomata alla scuola del fumetto di Milano. Scrive racconti, dipinge (pagina Facebook morsidiluce) e costruisce oggetti di legno (pagina Facebook giochidipinti)
- https://www.pewsocialtrends.org/2015/11/04/raising-kids-and-running-a-household-how-working-parents-share-the-load/
- https://www.sciencenewsforstudents.org/article/childhood-stress-can-leave-changes-adult-brain
- Leggi l’articolo o ascolta il podcast La lezione del barattolo e della vita, di Krizia, lunedì non ti temo
- The Mental Habit of Feeling Rushed & Overwhelmed, di Leo Babauta, zen habits