Illustrazione di un papà che tiene in braccio il suo bambino, durante la notte, camminando per la stanza.

Come essere mindful con un neonato in braccio.

“Essere consapevoli mentre teniamo in braccio un neonato può essere una pratica di mindfulness incredibilmente gratificante e rigenerante con cui potersi mettere alla prova.
I bambini passano i loro giorni e le loro notti attraversando cicli e diversi stati d’essere. Il modo in cui noi ci mettiamo in relazione al neonato, passando tra questi diversi stati, costituisce davvero una pratica quotidiana.
Può esserci d’aiuto ricordare che in qualsiasi stato sia il nostro bambino, in qualsiasi particolare momento, questo non è una condizione permanente. Niente lo è.”

Nancy Bardake1

Se il bimbo che tieni in braccio sta dormendo


Mettiti in una posizione comoda: in piedi o seduto, o semi-reclinato. Fermati e fai alcuni respiri lenti e profondi.

Porta la tua attenzione all’abbraccio con il tuo piccolo: il tuo bambino cresce ogni giorno un pò di più. Questo momento, come ogni altro, è unico e prezioso: cogli l’opportunità di farne esperienza attraverso tutti i tuoi sensi. Prendi coscienza della sensazione di calore e del delicato peso del suo piccolo corpo contro il tuo, forse delle sue manine strette sulle tue braccia. Osservalo attentamente in tutti i particolari e nota il suo viso calmo e sereno. Senti il suo profumo mentre respiri. Resta in ascolto del suo respiro, o qualsiasi suono che potrebbe provenire dal tuo bimbo.

Prenditi un momento per riflettere sulla vulnerabilità di questo piccolo umano, e sul fatto che ogni essere vivente, incluso te, è stato una volta così.

Se il bimbo che tieni in braccio è sveglio


Porta la tua attenzione all’abbraccio con il tuo piccolo: il tuo bambino cresce ogni giorno un pò di più. Questo momento, come ogni altro, è unico e prezioso: cogli l’opportunità di farne esperienza attraverso tutti i tuoi sensi. Prendi coscienza della sensazione di calore del suo piccolo corpo contro il tuo. Senti il suo profumo. Osservalo attentamente in tutti i particolari.

Se il tuo piccolo è calmo, nota come cambiano le espressioni sul suo viso. Se lo vedi interessato, guarda nei suoi occhi per qualche momento. Resta in ascolto del tuo corpo, e di ogni pensiero o emozione che può sorgere dal vostro guardarsi.

Se il bambino è attivo, tienilo sotto le braccia, oppure mettilo in una posizione dove possa essere libero di muovere le braccia e le gambe, sentendo il suo peso e i suoi movimenti su di te.

Se il neonato inizia ad essere infastidito o lamentarsi, porta la tua attenzione al tuo corpo; prendi coscienza e osserva tutte le sensazioni ed emozioni che possono sorgere in te: tristezza, compassione, frustrazione, ansia. Sposta poi la tua attenzione sulle sensazioni generate dal tuo respiro, cercando il punto in cui le senti più chiaramente: possono essere le narici, la gola, il petto o la pancia, oppure tutto insieme.

Se il tuo piccolo inizia a piangere, nota come questo ti fa sentire. Prima porta la tua attenzione al contatto dei tuoi piedi sul terreno. Se sei seduto, prendi in considerazione l’idea di alzarti e camminare o dondolare lentamente, sempre cosciente dei tuoi piedi sul terreno. Poi mettiti in ascolto delle sensazioni del tuo corpo e di cosa passa per la tua mente. Potrebbe sorgere qualche pensiero sul futuro: per esempio “quanto durerà?” oppure “non so come poterlo aiutare”. Accetta questi sentimenti e pensieri, per quanto possano essere spiacevoli, ed infine sposta l’attenzione al tuo respiro.

Lavorando sul tornare al tuo respiro, il tuo corpo potrà diventare un’àncora per il tuo bambino, per sintonizzarsi con te e trovare calma nel momento presente.

Se i tuoi bambini sono più grandicelli puoi provare ugualmente questa pratica: mettiti sul divano in una posizione comoda seduta o semi-reclinata, e chiedi loro di sdraiarsi sopra di te.

  1. Nancy Bardake – dal programma Mindfulness-Based Childbirth and Parenting
  2. Questo post è tradotto e riadattato dall’articolo How to be mindful holding a baby, pubblicato sulla rubrica Meditation for Real Life di The New York Times.

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